Mat5, associazione di promozione sociale,
nasce dall’intuizione di cinque giovani pugliesi, al termine del loro percorso
di animatori di comunità all’interno del Progetto Policoro,progetto della CEI,
che li ha portati a confrontarsi quotidianamente con i problemi legati al
lavoro. Da qui l’idea di consolidare una collaborazione già esistente e
rafforzare i rapporti di amicizia all’interno del gruppo per mettere a servizio
della comunità i talenti propri dei soci fondatori provenienti dalle diocesi di
Molfetta, Bari, Trani e Andria.
Gli
ideali ispiratori per il gruppo e per le azioni che esso svolge sono i
fondamenti che si ritrovano nella
Dottrina sociale della Chiesa.
Amanti appassionati della loro terra e delle
mille sfaccettature che essa ha, hanno così deciso di mettere insieme le loro
energie, le loro competenze e la loro esperienza per proporre ed esportare una
nuova immagine della loro terra, che fa della Puglia un vero diamante dalle
mille sfaccettature.
Arte,
storia e tradizioni antichissime si intrecciano oggi con l’enogastronomia, con
l’innovazione tecnologica, con la cura e l’attenzione per l’ambiente.
L’associazione pone le basi delle sue
attività principali in tre verbi: promuovere, formare e creare.
Promuovere: il territorio e il suo immenso
patrimonio artistico e culturale, le tradizioni, i riti legati alla fede e sostenere
l’economia locale, attraverso la valorizzazione delle eccellenze di Puglia.
Formare: i giovani, in particolar modo, ad
una nuova mentalità imprenditoriale, che sappia coniugare il rispetto del
territorio all’innovazione, lo sviluppo alla sostenibilità.
Creare: reti territoriali tra enti locali e
associazioni già presenti ed operanti sul territorio che sappiano mettersi
insieme per la promozione di nuovi itinerari di turismo sostenibile. Nuove
sinergie che sappiano valorizzare la nostra terra nella sua interezza.
L’associazione offre quindi attività di
consulenza, orientamento, formazione, promozione , ricerca e studio, con
l’obiettivo primario della creazione di nuove opportunità lavorative.
Nessun commento:
Posta un commento